La rivoluzione del Web coinvolge anche il mondo scolastico.
Cos'è il web 2.0?
Il web 2.0 è ormai una realtà con cui facciamo quotidianamente i conti. Da un uso di internet "passivo", esclusivamente limitato al reperimento di dati e informazioni e alla fruizione di contenuti creati da "pochi" produttori, assistiamo alla condivisione di risorse in rete: "tutti" possono infatti caricare testi, immagini, materiali audio-video in modo che siano visibili agli altri utenti.
Il nostro autore Luca Paolini ha definito questo corso «collaborativo» e «sociale», evidenziando che «i contenuti non sono più solo ed esclusivamente creati da un webmaster, da una società di servizi internet, da un programmatore, ma tutti diventano autori e fruitori al tempo stesso dei contenuti del web» (Paolini L., Nuovi media e web 2.0, EDB, Bologna 2010).
Sinonimo di condivisione
Nell'era del "web 1.0", internet era uno strumento di pura trasmissione di dati: una fonte li metteva in rete, gli utenti ne disponevano, ma le due posizioni quasi mai coincidevano e mai entravano in una relazione dinamica e bidimensionale, se non tramite commenti o feed-back. Oggi si parla invece di condivisione di informazioni e contenuti per dare l'idea di quanto questo processo sia circolare e non più unidirezionale.
Condividere materiali su internet è diventata la passione degli aficionados del web, un nuovo modo di fruire la rete, più attivo e partecipativo: il web diviene un "luogo" in costante e inarrestabile evoluzione per i continui apporti dei suoi fruitori, che contribuiscono a costruire e a modificare l'ambiente on-line. Si parla di User Generated Content, ovvero di contenuti creati dagli stessi fruitori, che diventano perciò produttori di materiali digitali visualizzabili dagli altri utenti in ogni parte del mondo. Si moltiplicano pertanto le piattaforme di condivisione di immagini, foto, video, documenti, presentazioni, informazioni, dati.
RSS
Il web 2.0 non sarebbe stato possibile senza la nascita degli RSS (Really Simple Syndication): un sistema automatico di notificazione informa l'utente abbonato quando compare un nuovo contributo sui siti selezionati, rendendo così attivi tutti quei collegamenti tra gli individui in rete che permettono la condivisione dei materiali da loro stessi generati.
La scuola e il web 2.0
Come può la scuola sfruttare al meglio le potenzialità di questo nuovo internet? Non possiamo ignorare che i ragazzi che ci troviamo davanti ogni mattina in classe appartengono alla generazione dei nativi digitali, così chiamati per la loro grande dimestichezza nell’uso delle nuove tecnologie. Senza cedere a sensazioni di inadeguatezza o di inferiorità, né a ingiustificati timori o snobismi, il docente deve raccogliere questa sfida durante la sua attività didattica, pena il restare lontano dai linguaggi e dal modo di apprendere dei più giovani, con il pericolo di proporre loro modalità “vecchio stile” che non facilitano l’apprendimento, non favoriscono la partecipazione e rischiano di penalizzare l’efficacia della trasmissione dei contenuti.
Il materiale didattico in formato digitale può arricchire la proposta formativa, consentendo approfondimenti, espansioni, attività diversificate a seconda del livello scolastico degli alunni e del loro grado di autonomia. Le piattaforme disponibili in rete consentono già all’insegnante di caricare materiale didattico, a cui gli studenti possono accedere connettendosi dal pc di casa; nuove applicazioni open source, programmi disponibili liberamente e gratuitamente sulla rete, possono essere utilizzate efficacemente per l’insegnamento di qualunque disciplina, ampliando enormemente le potenzialità a disposizione della didattica, potenziando e diversificando le attività proposte agli alunni.
Anche la scuola ha investito su questo nuovo orientamento: si legge infatti nel decreto ministeriale 781 del 20 settembre 2013 ("Decreto Carrozza"):
"Il decreto ministeriale 781 DEL 27 settembre 2013 riconosce 3 tipi di possibilità e di adozione di libri di testo e risorse digitali integrativi:
a) Libro di testo in versione cartacea accompagnato da contenuti digitali integrativi (modalità mista di tipo A)
b) Libro di testo in versione cartacea e digitale accompagnato da contenuti digitali integrativi (modalità mista di tipo B)
c) Libro di testo in versione digitale accompagnato da contenuti digitali integrativi (modalità digitale, tipo C)
La modalità mista di tipo A è considerata residuale (...) pur se ancora ammissibile per l'as.2014/15, si consiglia sia alle scuola sia ai fornitori di contenuti orientati a una soluzione mista di indirizzarsi preferibilmente verso la modalità mista di tipo B.
gli editori che intendano proporre contenuti in questa modalità dovranno comunque fornire contenuti digitali integrativi collegabili al libro di testo e (...) specifici richiami a tali contenuti".