Cristianesimo


Mancano riferimenti precisi nel Nuovo Testamento alla bevanda che oggi noi definiamo come “aceto”. Nel passato, come sappiamo, era frequente arricchire il vino con altre sostanze: miele, salvia, petali di rose. Così come è noto che ai soldati romani veniva data la posca quando lunghe campagne militari impedivano di berne altre bevande.

E i soldati romani non mancano nei Vangeli. Soprattutto nella Passione di Gesù. Ormai giunto alla fine, al Salvatore viene offerto da bere (come gesto di solidarietà umana o come forma ulteriore di derisione?). Probabilmente, si tratta proprio di posca:

Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere (Vangelo di Marco 15, 36)

L’episodio è confermato anche dall’evangelista Giovanni:

Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: “È compiuto!”. E, chinato il capo, consegnò lo spirito (Vangelo di Giovanni 19,29-30).

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