Sul libro abbiamo accennato ad alcuni cibi capaci di evocare prosperità, benessere, fortuna: guai a non mangiarli in certi periodi dell’anno! Possono forse mancare le lenticchie nel cenone di fine anno? Lo stesso significato è riconosciuto alla melagrana. Forse perché i meriti personali di ciascuno al cospetto divino possano apparire numerosi come i suoi chicchi?
Le ricette a base di melagrana si sprecano. Ogni cucina, religiosa e non, offre una gamma di cibi e bevande in cui il frutto del melograno è protagonista. Ecco qualche esempio:
Cosa rappresenta la melograna per gli ebrei? Basterebbe leggere Esodo 39,24-26 per scoprire che questo frutto veniva rappresentato sulle vesti liturgiche: del resto, il grande re Salomone fece decorare le colonne del Tempio di Gerusalemme con melagrane (Primo libro dei Re 7,18; Geremia 52,22-23).
Cibo desiderato da chi marcia assetato nel deserto (Numeri 20,5), da esso si ricava anche il vino (del suo valore e significato trovate traccia nei Moduli 3.1 e 3.2).
Il Cantico dei Cantici offre suggestioni importanti, non escluse quelle associate al corpo femminile (cf. 4,3; 6,7; 8,2).
Potrà allora mancare la melagrana nella cucina kasher? Assolutamente no!
Condimento alla melagrana e menta |
Ingredienti: 4 cipolle tritate finemente; 1 tazza di foglie di menta fresca tritate fini; ½ cucchiaino di sale; 1 cucchiaino di miele; 1-2 cucchiai di semi di melagrana freschi, 1 cucchiaio di succo di limone. Preparazione: Lavate bene la cipolla e togliete le foglie esterne. Tritatela e mescolatela al resto degli ingredienti. Coprite e tenete al freddo fino al momento di servire. Prima di servire riportate a temperatura ambiente. (Phyllis Glazer, Mense e cibi ai tempi della Bibbia, p. 110) |
Più volte abbiamo preso ispirazione dalla cosiddetta “bibbia” della cucina, cioè il testo di Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. L’autore, a dire il vero, non dedica molto spazio alla melagrana. Vi accenna però nella ricetta della Crema alla francese (n. 688), dove, in un lungo preambolo, scrive: «Eravamo nella stagione in cui i cefali delle Valli di Comacchio sono ottimi in gratella, col succo di melagrana… In quanto ai cefali vi dirò, che quando era nell’età in cui si digeriscono anche i chiodi, la serva ci portava questo pesce in tavola con un contorno di cipolle bianche tagliate in due, arrostite in gratella ed anch’esse condite con olio, sale, pepe e succo di melagrana».
Non si può certo dire che l’islam non apprezzi la melagrana. La troviamo infatti come ingrediente di un piatto a base di carne e come bevanda:
Polpette al succo di melagrana [Rummaniyya] |
Succo di melagrana
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Tagliare a pezzi la carne, metterla in una pignatta e coprila d’acqua. Far bollire eliminando la schiuma. Aggiungere delle polpettine grandi quanto una nocciola. La quantità di brodo deve ridursi in modo che a fine cottura rimanga un fondo di sugo leggero e vellutato. Nel frattempo, prendere del succo di melagrane acide, addolcirlo con sciroppo di acqua di rose, aggiungere delle foglie di menta, dei pistacchi pestati nel mortaio per ispessirlo; colorare con un po’ di zafferano e condire con tutti gli atraf tib. Cospargere di acqua di rose e zafferano diluito e servire. (da Lilia Zaouali, L’Islam a tavola, p. 101) |
Ingredienti: 5 melograne, succo di un limone, zucchero, acqua di fiori di arancio. Sbucciare e sgranare le melagrane dopo averle lavate. Passare i grani al passaverdura, filtrare e aggiungere zucchero a seconda dei gusti personali. Aggiungere un po’ di acqua di fiori d’arancio e il succo di limone. Servire molto fresco. (da Aisha Fall, Sapori d’Africa, p. 126) |
Le spezie nella cucina islamica |
La cucina islamica è straordinariamente ricca di spezie. Atraf tib è una miscela di spezie, composta per lo più da alloro, noce moscata e il fiore della noce moscata (macis), chiodi di garofano, boccioli di rosa, pepe, zenzero e cardamomo. |