Anche il miele era ben conosciuto nel passato. I filosofi pitagorici greci, che adottavano una dieta vegetariana perché contrari ai sacrifici cruenti (alle divinità essi offrivano incensi e cibi vegetali), si nutrivano solo di miele e di cereali.
Con l'appellativo “Bona Dea” (che ha un significato generale di “Grande Madre”) si venerava un'antica divinità laziale, il cui nome non poteva essere pronunciato. Festeggiata dalle donne nella notte tra il 4-5 dicembre, imponeva nel corso della cerimonia libagioni con latte e miele.
Il miele è presente soprattutto nei dolci. Ad esempio, il Miacetto è un dolce tipico dell’Emilia-Romagna, in cui prevale il miele con pinoli, zucchero, noci, uva passa, crusca e farina.
E come bevanda? Perché no! Si conosce ad esempio l’Idromele, una bevanda ricavata appunto dal miele. Sappiamo poi dell’uso del miele per alterare gli aromi della birra. E ancora: il Mulsum è una miscela di vino e miele, un aperitivo gradito all'epoca dell’imperatore Tiberio. Siamo nell’epoca della grande Roma e il miele era davvero conosciuto e apprezzato!