Proviamo a mettere le mani in una pasta particolare. Ce ne sono molte in Italia e nel panorama gastronomico mondiale. In proposito ci pare meritevole della nostra attenzione culinaria la castagna perché essa al tempo stesso si presenta come frutto e come farina. Ciò ci permette, quindi, di trovare una sintesi tra chi termina il menù con un dolce e coloro che preferiscono la frutta!
Nel passato il pane di castagna era il cibo a disposizione dei ceti più deboli della popolazione: era un pane per poveri, i quali non potevano permettersi il pane «bianco», risultato di cereali come il grano. Oggi lo scenario è molto cambiato. Il pane di castagna, infatti, è attestato in tutta la Penisola: famosi è quello della Calabria così come quello prodotto in Toscana; oppure il Pane di San Martino, dell’Emilia, così come Mesciùa della Liguria.
La farina di castagna trova ampio impiego anche nella preparazione dei dolci. Come sempre i dolci dicono molto sull’alimentazione, comprese le castagne. Chi non conosce la Crema pasticcera alla farina di castagne, oppure la Mousse di farina di castagne, oppure Muffin e Plumcake sempre da base di i farina castagne? Se il Piemonte ci offre Budino, Cannoli e Busacchina come dolci a base di farina di castagna, l’Umbria ci ricorda che per fare i Mostaccioli, i dolci graditi da san Francesco, quasi sempre si utilizzava la farina di castagne.
E per mostrare ulteriormente come la castagna, frutto importante per la preparazione di pane e dolci, sia patrimonio gastronomico della cucina italiana, ricordiamo anche la Pattona, tipica della Lunigiana, e il Castagnaccio o Baldino, del Casentino, che più che un dolce costituisce un piatto unico.