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Modulo 3 - Viaggiare

Canti dei pellegrini

Quasi tutti i pellegrini che hanno affrontato il cammino di Santiago hanno certamente sentito queste due strane espressioni: Ultreya y suseya.
Entrambe le parole derivano dal latino: “ultreya”, “ultra” (più) ed “eia” (avanti), mentre “suseya” potrebbe tradursi “avanti verso l’alto”. L’origine della loro apparizione sembrerebbe datare al XII secolo, in una canzone compresa nel Codex Calistinus che nel dare il benvenuto ai pellegrini diceva tra l’altro: “Ultreya e suseya, adjuva nos Deus”.
Questa frase potrebbe descrivere l'immaginario dialogo di un incontro sul cammino: “Dove vai, o pellegrino?”. “Ultreya”, “Avanti”, si rispondeva e l'interlocutore ribatteva: “Suseya”, “In alto (andrai), Dio ci protegge”. Molto probabilmente questa era l’espressione che usavano tra di loro i pellegrini dell’antichità quando si incontravano. Può darsi che l’interpretazione più corretta possa anche essere la più semplice, “più oltre, più su, verso Santiago”, ma sembra che si rivolgesse un invito ad andare avanti a chi si incontrava, sotto la protezione di Dio, per raggiungere le vette dello Spirito. Qualunque sia la traduzione più ortodossa, resta il magnifico e semplice ritornello che si tramanda tra i pellegrini da circa mille anni e che tutti riconoscono come elemento di comune aggregazione.

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