Siamo nel XII secolo e Joanne Dufulk, vescovo al seguito dell’imperatore Enrico V, sulla strada che portava a Roma da papa Pasquale II, si faceva precedere da Martino, un suo servo incaricato di segnalare con la scritta “EST” i luoghi dove bere vino adeguato all’importanza del suo signore. E sicuramente la strada percorsa attraversava zone in cui si producevano vini su cui certamente si poteva apporre un “EST” o forse anche un “EST EST”.

A Montefiascone (provincia di Viterbo) Martino scoprì un vino bianco talmente buono da segnalarlo addirittura con “EST EST EST”, ed effettivamente Dufuk lo apprezzò davvero al punto da ritornarci.
Proprio a Montefiascone egli poi trovò la morte, così nella basilica di San Flaviano, nella terza cappella,si può leggere la seguente epigrafe incisa sulla sua lastra tombale: «Est Est Est Pr(op)t(er) ni(mi)u(m)/ Est hic io(annes) Deuc D(ominus)/ Meus mortu(u)s Es(t)» che viene diffusamente tradotto nel modo seguente: «Est Est Est. Qui per aver bevuto troppo “EST” giace morto il mio signore Johannes Defuk».

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