Presenti in numerosi piatti, questi ingredienti spesso suggeriscono ai commensali un contesto religioso. L’importanza del latte e del gesto di allattare ha sempre colpito la liturgia e l’arte figurativa cristiane, capaci di dare corpo a una lunga serie di testi che ne hanno voluto esaltare il valore religioso quando accostato a Maria, la Madre di Gesù.
Riportiamo innanzitutto alcune testimonianze di ambito liturgico.
Fausto di Riez, scrittore del V secolo, si esprime con queste parole:
O Maria, allatta il tuo Creatore!
Allatta il pane del cielo, il riscatto del mondo:
offri la mammella a lui che la succhia…
Il piccolo bambino si nutra con il latte del tuo seno.
Poi, per sottolineare come questa attenzione conosca ampia diffusione, segnaliamo come anche Giovanni Damasceno, scrittore dell’VIII secolo, parli di «mammelle [che] hanno nutrito col loro latte Dio».
Ancora oggi, la liturgia conserva elementi che sottolineano l’urgenza di mettere in luce il valore del latte di Maria. La Chiesa cristiana etiope, ad es., recita inni (malkee), in cui si esaltano le cinquantadue parti di Maria, benedicendone soprattutto il seno e il grembo.
La spiritualità legata al latte di Maria ha dato origine anche a numerose espressioni figurative. L’arte cristiana catacombale segnala la grande attenzione che già i primi cristiani riservarono al latte: nella Cappella di San Pietro (seconda metà del III secolo circa) troviamo il Cristo raffigurato come “buon Pastore” che regge tra le mani o ha ai suoi piedi una coppa di latte destinata al gregge dei fedeli. Il latte è emblema della beatitudine perfetta della vita eterna riservata al cristiano. E che dire poi delle numerose icone, statue o dipinti che rappresentano la “Madonna del latte”? Eccone alcuni esempi:
Andrea Pisano, Madonna del latte, scultura del Trecento
Andrea del Verrocchio, Madonna del latte fine XV secolo
Marco Zoppo, Madonna del latte fine XV secolo
Ma non solo cristianesimo! A Betlemme si trova la Milk Grotto Road, una strada che porta a una grotta in tufo bianco: la cosiddetta “Grotta del latte”. Ancora oggi molte donne musulmane vi si recano per implorare la presenza di latte per nutrire i neonati.
Parole dolci come il miele |
Come il latte, anche il miele è alimento che ha permesso alcuni accostamenti particolari. Sant’Ambrogio (340-397), dottore della Chiesa, fu vescovo di Milano. La sua memoria liturgica cade il 7 dicembre. Egli ha come simbolo l’arnia dorata, un elemento che indica eloquenza e che richiama un episodio della sua infanzia, quando uno stormo d’api si posò su di lui bambino. Anche san Bernardo abate (1090-1153), dottore della Chiesa che ricordiamo liturgicamente il 20 agosto, ha come attributi principali l’alveare e il favo, perché simboli dell’eloquenza. Infatti è ricordato come doctor mellifluus, perché le sue parole erano “dolci come il miele”. |