04. Vivere da persone giuste

Indice sezione 12

Le virtù cristiane

Il linguaggio ci rende umani

Il pittore del XV secolo Pietro Vannucci detto «il Perugino», nel Palazzo dei Priori a Perugia, ha rappresentato le quattro virtù cardinali in forma di allegoria (un tipo di opera pittorica raffigurante concetti di natura spirituale).

La Prudenza è rappresentata da una figura femminile che regge in mano uno specchio a cui è arrotolato un serpente. Lo specchio simboleggia l’attenzione dell’individuo non solo per ciò che ha davanti, ma anche per quello che ha dietro le spalle. Vi sono raffigurati anche alcuni personaggi del mondo classico, ritenuti esempi famosi di prudenza, tra cui il filosofo greco Socrate, il generale romano Fabio Massimo, detto il Temporeggiatore e il re di Roma Numa Pompilio, che attese segni divini per accedere al trono e dalla religione imparò la prudenza insegnandola al popolo.

La Giustizia è rappresentata da una donna che ha in mano la bilancia e la spada. La bilancia è immagine della capacità di saper valutare, mentre la spada, con il suo taglio, esprime l’abilità nel dividere il bene dal male. L’accompagnano Pittaco di Mitilene, uno dei sette saggi dell’antica Grecia, Furio Camillo, uomo politico e generale romano, e l’imperatore Traiano, che punì con la morte un soldato colpevole di aver ucciso ingiustamente il figlio di una donna dacia.

La Fortezza è rappresentata con scudo e mazza: lo scudo indica la capacità di non abbattersi, di non arrendersi alle difficoltà; la mazza invece è il simbolo della capacità di colpire, intesa non come violenza, ma come espressione di determinazione nell’agire e di senso di responsabilità di fronte agli eventi. Esempi di fortezza sono: Leonida, il re spartano che con soli trecento soldati fermò a lungo alle Termopili le truppe persiane permettendo così al suo esercito di salvarsi; Lucio Sisinnio Dentato, che combatté oltre venti battaglie; e il romano Orazio Coclite, che difese da solo un ponte per impedire agli etruschi di attraversarlo.

La Temperanza è rappresentata da una donna che miscela un liquido con due ampolle. Una persona può essere intemperante perché troppo passionale o, all’opposto, perché indifferente, cioè incapace di provare passione e di amare. La miscela rappresenta simbolicamente l’idea che il troppo o il troppo poco sono entrambe realtà difettose. I personaggi presi ad esempio sono: il greco Pericle, descritto come incorruttibile, il generale romano Scipione Maggiore detto l’Africano, immagine del rapporto equilibrato con il potere, e Cincinnato che, pur avendo accettato per ben due volte un’alta carica politica, non si vergognò per lo stesso numero di volte di ritornare ad essere un semplice contadino.

Le virtù cristiane

Povertà ingiusta