Ecologia e sviluppo sostenibile
La tutela del creato
Sempre più persone, appartenenti ad ambienti religiosi e culturali diversi, si interessano di ecologia e dedicano molto impegno alla salvaguardia del pianeta. È grazie al risveglio delle coscienze che si manifesta un impegno volto a purificare il rapporto uomo-ambiente. A questa ricerca si sono dedicati filosofi, economisti, scienziati, studiosi di tutte le religioni e anche teologi cattolici. Il pensiero religioso mette in luce prima di tutto l’aspetto etico, avendo a cuore la dignità dell’uomo, e il giusto rapporto col mondo. Le religioni desiderano che le tecnologie si sviluppino tenendo in considerazione un corretto rapporto con l’umanità che non deve mai essere asservita, ma aiutata a vivere sempre meglio nel rispetto del creato. Alle religioni interessa una riflessione sulla tecnologia finalizzata a un corretto uso delle risorse della Terra. Esse non sono illimitate e devono essere suddivise in modo equo tra tutti gli uomini. Dunque non è possibile studiare l’ecologia senza incrociare il tema della giustizia sociale.
Dio Padre è creatore di tutto
Le parole «salvaguardare e custodire» richiamano i termini usati in Genesi 2,15 ove si parla espressamente di coltivare e di custodire come compito affidato da Dio all’uomo nei confronti del creato. Salvaguardare e custodire sono compiti ben più gravi della semplice preoccupazione nutrita dai politici, tecnici e scienziati di non distruggere il mondo naturale. L’approccio cristiano all’ECOLOGIA si differenzia dagli altri perché considera la natura non come un insieme di elementi tra loro collegati in modo più o meno armonioso, ma riconosce che l’ambiente in cui l’uomo vive è opera della creazione di Dio e lo definisce appunto «creato».
Questo riconoscimento ha a monte un’altra certezza: il riconoscimento che Dio Padre è il Creatore del cielo e della terra. Per la Chiesa la realtà naturale è dono dell’amore di Dio, voluto e pensato per nutrire e salvaguardare la vita di tutti gli uomini ed essi sono chiamati a difenderla e a curarla con senso di responsabilità.
In un mondo in cui la natura viene elevata a realtà quasi sacrale, la Chiesa motiva il suo impegno per il creato perché sa che esso è legato alla vita dell’uomo. Ciò che spinge a impegnarsi per la sua salvaguardia è la consapevolezza che senza il creato la vita dell’uomo non è possibile: ciò che muove l’impegno ecologico è la passione verso l’uomo. Il cristiano, anche in questo caso, si lascia ispirare dai valori della carità, della giustizia e del bene fecondati nell’esperienza della fede e nell’amore di Dio.
La custodia del creato è per la Chiesa Cattolica un tema di particolare rilevanza e per questo è stato inserito anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica (198) dove si legge che «la creazione è l’inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio». La responsabilità del cristiano consiste nel difendere la terra a partire dagli atteggiamenti quotidiani affinché siano credibili le richieste a livello nazionale e soprannazionale. È per questo che diventa importante ribadire che l’acqua e l’aria appartengono a tutti gli uomini. Tuttavia l’impegno più importante rimane quello di proteggere l’uomo contro la distruzione di se stesso.