Perché esiste qualcosa invece del nulla?
L’esperienza dell’umanità
Sin dall’inizio di questo percorso ci siamo chiesti come siano sorte le domande esistenziali. Usando un po’ della nostra fantasia possiamo immaginarci un nostro antenato africano che una sera, stanco della caccia si sia sdraiato a terra e abbia rivolto il suo sguardo verso la volta celeste scorgendovi le stelle. Nella nitidezza di un cielo non reso opaco dalle emissioni gassose e inquinanti, davanti a uno spettacolo mozzafiato, il nostro antenato si sarà chiesto che cosa mai fossero quelle luci e chi le avesse collocate così in alto. Dalla capacità di interrogarsi dell’uomo, sorge la domanda iniziale e in essa devono essere ricercate le radici della scienza, della filosofia e della religione.
La genesi dell’universo e dell’uomo
Interrogarsi sulla genesi dell’universo significa addentrarsi negli interrogativi esistenziali: «Chi mi ha fatto? Chi è l’autore di tutto ciò che esiste?». A monte e a valle di questi interrogativi stanno le domande che suscitano il problema sulla nostra identità:
«Chi sono io? Che cosa sono tutte le altre cose?».
Questi interrogativi si coagulano attorno al concetto di creazione. Prima di proseguire nella nostra argomentazione, è necessario ripulire il nostro linguaggio e comprendere le implicazioni che l’idea di creazione comporta e di cui non siamo quasi mai consapevoli:
• siamo abituati a ritenere che la nozione di creazione porti le persone a nutrire un atteggiamento lirico di stupore verso la bellezza della natura. La creazione in questo caso è ciò che sta fuori e che noi possiamo vedere e apprezzare. È un oggetto, una quantità di oggetti che noi guardiamo, osserviamo e di cui ci serviamo;
• la categoria di creazione porta ad affermare che Dio ha creato tutte le cose. La creazione in questo caso è un atto.
Rimane ineludibile che qualcosa esista di fatto e questo è un dato con cui l’uomo ogni giorno si confronta. In questo qualcosa che esiste al di fuori dell’uomo è possibile trovare un ordine o un piano, un progetto e l’uomo è portato a domandarsi perché esista qualcosa secondo queste precise modalità.
Tentativi di risposta
Le religioni affrontano tutte la domanda sull’inizio del mondo e dell’uomo asserendo l’origine divina di ciò che esiste. Ebraismo, Cristianesimo e Islam sono accomunati dalla fede in Dio Creatore. Tuttavia prima del sorgere dei tre monoteismi e in concomitanza con essi, molti sistemi religiosi si sono posti il medesimo interrogativo e hanno formulato complessi miti di creazione.
Non tutte le visioni religiose del mondo sulla creazione si equivalgono. Il pensiero cristiano, in particolare, non può condividere due soluzioni che nel corso del tempo sono state avanzate:
• la prima è il panteismo secondo cui tutto ciò che esiste è parte di Dio;
• la seconda è l’emanazionismo formulato da Plotino secondo il quale tutto è un’emanazione di Dio.
Il pensiero cristiano è portatore di un’eccedenza: non si accontenta di ragionare sulla creazione, ma va oltre e parla di una salvezza offerta in Cristo.
Il pensiero cristiano
La dottrina della creazione declinata secondo il pensiero cristiano deve affrontare tre sfide:
• La prima sfida consiste nel linguaggio usato per parlare di creazione. Tra le impostazioni scorrette possiamo inserire:
- la presentazione di Dio come una specie di artigiano dove la creazione finisce per essere il prodotto dell’arte divina. Dio è così assimilato all’opera di intaglio di Mastro Geppetto con il suo burattino Pinocchio;
- Dio può anche essere presentato come una forza che agisce dall’esterno;
- l’identificazione di Dio come il padrone che controlla dall’alto tutti i suoi servi;
- Dio viene anche assimilato al destino, togliendo così qualsiasi valore alla Provvidenza.
• La seconda sfida giunge dalla teoria evolutiva del mondo, che gli studiosi hanno formulato a partire dai risultati forniti dalle scienze naturali.
• La terza sfida è lanciata dal pensiero deista secondo il quale Dio deve essere considerato colui che dà il calcio d’inizio. È proprio di questa concezione pensare a Dio come a un architetto o un orologiaio. Se l’opera di Dio è posta solo all’inizio, Dio è esclusivamente colui che c’era prima del big bang.