L'insegnamento di Gesù
Temi della predicazione di Gesù
Il Regno di Dio. I Vangeli ci presentano un Gesù impegnato nell’annuncio del Regno di Dio (Marco 1,11), un tema che compare raramente nell’Antico Testamento. Il Regno di Dio è la signoria di Dio che irrompe nella storia, nella parola e nella persona di Gesù stesso e che non ha nulla a che vedere con una rivendicazione di tipo politico: Dio vuole essere presente nel mondo in modo inedito.
Nell’annuncio del Regno di Dio fatto da Gesù è contenuto anche l’annuncio della salvezza, che richiede agli uomini una decisione ferma e una conversione profonda. Nel suo ministero Gesù si serve di parabole: il Regno di Dio è come un minuscolo seme, che ha la capacità di produrre molto frutto, ma può essere paragonato anche al lievito che fa fermentare la massa di farina, una perla preziosa o un tesoro a cui non si può rinunciare.
Si tratta di un Regno per tutti i popoli. I segni prodigiosi operati da Gesù hanno il compito di testimoniare che il Regno di Dio è già sin da ora in mezzo agli uomini (Luca 17,21) ed è per questo che egli può chiedere ai suoi discepoli di lasciare tutto per seguirlo.
Tuttavia Gesù parla anche di un regno di Dio che deve ancora venire. L’opera di Gesù è solo l’inizio del regno di Dio.
Il nuovo volto di Dio. Gesù parla di un Dio che è Padre (Abbà) che cura i suoi figli con amore, misericordia e perdono, ed ha con lui un rapporto particolare perché lo chiama «Padre mio». Dunque Gesù ha coscienza di essere Figlio di Dio: questo è uno dei motivi di scandalo, che accompagnerà la vita terrena di Gesù in mezzo agli uomini.
Il rapporto con la Legge. L’interpretazione su come vivere la Legge è oggetto di scontro tra Gesù e le diverse correnti del giudaismo del tempo. Gesù cita spesso la Legge: essa persiste e non può essere modificata, tuttavia deve essere completata: Gesù infatti si proclama Signore del sabato e ha un’osservanza libera di tutte le leggi di purità, affermando piuttosto la necessità di mantenere la purezza del cuore.
La preghiera. I Vangeli testimoniano che spesso Gesù si ritira per pregare. Tuttavia, egli non ha solo pregato, ma ha anche insegnato a pregare, con la preghiera del Padre nostro.
Gli insegnamenti morali. Ai suoi interlocutori, Gesù dà insegnamenti morali anche come risposta ai quesiti che gli vengono rivolti. Suscitava un acceso dibattito e le sue parole scuotevano le coscienze.
I motivi di novità dell’insegnamento di Gesù possono essere schematicamente elencati in questo modo:
• lo spirito delle Beatitudini;
• l’ottica di una giustizia più grande;
• il criterio di una misericordia superiore (che ha come modello quella di Dio);
• l’ampliamento del concetto di prossimo;
• un approccio diverso al ricorrente tema delle ricchezze.
Le opere di Gesù
Poiché centro della predicazione di Gesù è il Regno di Dio, come conseguenza ne deriva che le sue azioni sono finalizzate a questo annuncio.
Gesù agisce come inviato di Dio nei miracoli o nelle liberazioni dal male. Questa pretesa suscita le reazioni più accese e sarà grave motivo di ulteriore scandalo.
I miracoli
Ma è vero che Gesù ha compiuto miracoli? Oppure dobbiamo intendere questi racconti come ricostruzioni fatte dalla primitiva comunità cristiana, che ha riletto le vicende di Gesù alla luce della risurrezione?
Per rispondere a queste domande, il primo dato da tenere presente è che il numero di versetti che i Vangeli dedicano ai miracoli è considerevole. Un altro dato è che, quando Gesù viene contestato dalle autorità religiose, nessuno nega che egli abbia compiuto i miracoli. Se seguiamo il criterio della molteplice attestazione, dobbiamo ritenere che questo sia un dato verosimile, che spiegherebbe anche perché Gesù fosse seguito dalle folle. Gli avversari, che non sono stati in grado di negare la sua azione miracolosa, hanno addirittura tentato di giustificare l’accaduto attribuendolo all’opera del demonio.
Gesù compie miracoli senza circondarli di azioni spettacolari, senza recitare formule, ma li fa nel proprio nome, ricorrendo alla propria autorità.
Le azioni miracolose di Gesù possono essere così ripartite: esorcismi, guarigioni di malattie, miracoli in cui sono implicate le forze della natura (camminare sulle acque, calmare il vento). Tali miracoli servono a Gesù per annunciare il Regno di Dio. L’evangelista Giovanni li chiama «segni» perché il segno ha il carattere di indicare qualche cosa di altro.
Il miracolo è sempre compiuto all’interno di un contesto di fede, ed è questa la ragione per cui nei Vangeli non assistiamo mai a un’azione miracolosa compiuta da Gesù su chi non crede.