05. Rispettare la vita
Indice sezione 11L'importanza della bioetica
Cos’è la bioetica
Il termine «bioetica» è formato dalle parole greche bios («vita») ed ethos («comportamento») e indica quella disciplina che esamina i problemi morali e le norme di comportamento in tutte le questioni che riguardano direttamente la vita.
Nata negli anni ’70, la bioetica si occupa di diversi temi, che vanno dalla tutela dell’ambiente (ecologia) all’ingegneria genetica (biotecnologia).
Questa disciplina è nata in conseguenza del grande sviluppo scientifico che ha fornito all’uomo nuove conoscenze sui meccanismi che sono all’origine della vita. Oggi, infatti, l’intervento dell’uomo non si limita a una modificazione dell’ambiente, ma ha il potere di spingersi fino alla trasformazione delle specie vegetali e animali, nonché dello stesso genere umano.
Così, in futuro, sarà possibile intervenire sulla vita a partire dalle sue origini e modificare il codice genetico (DNA) per guarire malattie ereditarie. Si parla in questo caso di «manipolazione genetica alternativa», cioè di quel tipo di intervento scientifico volto a modificare il patrimonio genetico ereditario dell’uomo. Si viene così a porre un problema etico: la ricerca scientifica può fare tutto quello che è capace di fare? Se la scienza è in grado di manipolare geneticamente il DNA, cioè la base della vita, può farlo sempre e in ogni caso?
Attraverso il potere che la scienza e la tecnica hanno dato all’uomo si è infatti aperta la possibilità di nuove forme di violazione della dignità umana o di mancanza di rispetto del valore sacro della vita. Oggi, per esempio, attraverso la tecnica della «fecondazione artificiale», è possibile concepire un bimbo in provetta.
Usando il seme maschile e gli ovuli femminili si possono ottenere più embrioni per poi scegliere quello migliore e buttare via gli altri, come se fossero materiale di scarto. La tecnica della fecondazione artificiale permette anche di trasferire un embrione nell’utero di una donna che non ha fornito l’ovulo da fecondare.
Questa svolge solo la funzione di «ospitare» all’interno del suo corpo il futuro bambino che, una volta partorito, verrà ceduto alla donna da cui ha ricevuto l’ovulo. Ma qui nasce un’altra questione etica: come è possibile decidere chi è la madre «naturale» del bambino? In futuro sarà addirittura possibile far nascere esseri umani con caratteristiche fisiche o di intelligenza diverse da quelle dei normali individui.
L’uso della scienza in questa direzione viene decisamente rifiutato dalla Chiesa e anche da molti uomini di scienza, perché rappresenta il tentativo di decidere in modo autonomo ciò che è bene e ciò che è male, cioè di voler creare una storia diversa da quella che, secondo la Bibbia, Dio ha progettato per l’uomo.
Secondo la dottrina della Chiesa la scienza, come tutte le attività umane, non può essere valutata solo per i risultati che ottiene, ma deve chiedersi se ciò che riesce a fare rappresenta il vero bene per l’essere umano.
Per questo tutte le ricerche scientifiche che interessano direttamente la vita umana – dal momento del concepimento fino a quello della morte – devono essere sottoposte a una guida etica per evitare il rischio che siano applicate contro il valore della vita e la dignità della persona.