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Slides interattive: Abiti dei monaci

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Canonici regolari

I Canonici regolari sono sacerdoti di vita comune; si tratta di un'istituzione antichissima che risale all'ispirazione e all'iniziativa di alcuni vescovi dei primi secoli della Chiesa, come san Martino di Tours (316-397) e sant'Eusebio di Vercelli (300 ca.-371) che vollero vivere con i propri preti, nella condivisione dei beni materiali e spirituali. Ma è soprattutto a sant'Agostino (354-430) che si deve l'impulso a questa esperienza, improntata alla "vita apostolica" della prima comunità cristiana di Gerusalemme, com' è descritta negli Atti degli Apostoli (At 4,32-33). I sacerdoti vivono insieme dedicandosi allo studio e alla preghiera (sanctitas) e al servizio della Chiesa locale, secondo le necessità dei tempi e dei luoghi (clericatus). Il termine canonico indicava in origine il sacerdote iscritto a un "canone", cioè all'elenco ufficiale di una certa Chiesa locale; la qualifica di “regolare” connota la scelta di vivere secondo una "regola" comunitaria. Il clero non regolare veniva chiamato "secolare".

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Chierici regolari

I Chierici regolari sono comunità religiose cattoliche composte prevalentemente da sacerdoti.
Caratteristica dei chierici regolari è il fatto che gli stessi conducano vita comune secondo una determinata regola.

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Congregazioni religiose clericali

Le Congregazioni religiose clericali, nella Chiesa cattolica latina, sono quelli istituti che, secondo il fine o il progetto inteso dal fondatore, oppure in forza di una legittima tradizione, sono governati da chierici, assumono l'esercizio dell'ordine sacro e come tale vengono riconosciuti dall'autorità della Chiesa.

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Congregazioni religiose laicali

Le Congregazioni religiose laicali, nella Chiesa cattolica latina, sono quelle che, in forza della loro natura, indole e fine, hanno un compito specifico, determinato dal fondatore o in base a una legittima tradizione, che non comporta l'esercizio dell'ordine sacro.

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Congregazioni religiose femminili

Le prime Congregazioni religiose femminili sorsero a partire dal XVI secolo: ebbero origine da comunità di terziarie (donne che, condividendone il carisma e la spiritualità, si legavano a un ordine religioso ma continuavano a vivere nel secolo). Diversamente dalle monache, dedite a vita contemplativa e che hanno scelto clausura, le suore si dedicano prevalentemente all'apostolato attivo (insegnamento, assistenza ad anziani e ammalati, animazione parrocchiale...). Molto sovente le suore portano il loro proprio abito religioso. Alcune congregazioni non adottano un abito specifico e prevedono che le proprie suore vestano in modo semplice e consono al voto di povertà.

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Ordini religioso-militari

Negli Ordini religiosi cavallereschi (o Ordini religioso-militari), gli aderenti fanno voto di combattimento accanto a quelli di castità, obbedienza e povertà personale, che sono caratteristici della tradizione monastica. Lo status d'uomo d'armi che caratterizza gli appartenenti a tali ordini, differenziandoli nettamente da qualunque altro ordine religioso d'area cristiana. Gli ordini religioso-militari hanno avuto una parte importante nella storia della cristianità medievale. Storicamente nacquero con le Crociate, che affermarono un nuovo significato del termine miles Christi: esso non indicava più solo il "martire della fede", ma anche il "combattente al servizio della fede". A quel tempo vi era però una proibizione che impediva ai cavalieri di prendere gli ordini sacri: un monaco non può spargere sangue altrui. La creazione degli ordini religioso-militari superò questa proibizione: all'interno di tali ordini si poteva essere al tempo stesso monaci e cavalieri. Oltre che alle Crociate, essi sono legati alla sconfitta dei musulmani in Spagna e dei pagani in Europa Orientale e nel Baltico. La maggior parte di questi ordini si estinsero dopo la fine delle Crociate. Una parte dei nomi di tali ordini sono stati ripresi in vario modo da associazioni moderne di laici, ma la Santa Sede, oltre ai propri ordini equestri, riconosce e tutela due soli ordini cavallereschi: il Sovrano Militare Ordine di Malta e l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

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Ordini mendicanti

Gli Ordini mendicanti sono ordini religiosi sorti nella Chiesa intorno al XII secolo. La loro nascita è da porre in relazione con i movimenti pauperistici del tempo e la necessità di una riforma religiosa e morale in ambito cattolico. Il papa Innocenzo III, in particolare, comprese il pericolo di una deriva ereticale dei movimenti popolari che sollecitavano una vita più evangelica all’interno della Chiesa. Per questo motivo fu aperto a quanto di positivo questi movimenti presentavano, accogliendo i gruppi di Durando d'Huesca, di Bernardo Prim e degli Umiliati, indicando la strada a san Domenico e accogliendo il progetto di san Francesco.

Gli ordini nati in questo contesto furono detti "mendicanti" perché rinunciarono al possesso dei beni comuni, vivendo di quanto riuscivano ad ottenere con il lavoro o ricevevano in elemosina.

Al contrario degli ordini monastici, inoltre, non osservavano la stabilitas loci ed erano sottoposti a un superiore generale.

Una terza caratteristica dei mendicanti, oltre la mendicità e la mobilità, è data dalla formazione teologica in vista della cura delle anime.

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Ordini monastici

Gli Ordini monastici sono istituti di vita consacrata nei quali le persone che scelgono questo tipo di vita fanno voto di povertà, castità e obbedienza. Esse scelgono questo tipo di vita per dedicarsi solo alla ricerca di Dio.
In genere i monaci vivono una dimensione di vita più legata alla preghiera e al silenzio, mentre gli ordini religiosi di "vita attiva" (francescani, domenicani, gesuiti, salesiani) oltre alla preghiera fanno anche opera pastorale e assistenziale verso il popolo di Dio e chi ne ha bisogno. Gli ordini monastici hanno quasi tutti come base la Regola di San Benedetto, quindi buona parte degli ordini monastici sono benedettini. I camaldolesi, i cistercensi, i trappisti sono tutti nati dalla riforma dell'Ordine benedettino.

Oltre ai monaci che seguono la Regola di San Benedetto esistono anche altri ordini anche se meno influenti e conosciuti (ad es. Certosini, Basiliani ecc.).

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