Compare assai spesso sotto la croce di Gesù (o ai suoi piedi) un teschio con due tibie incrociate.
Il simbolismo così richiamato è quello dell’interpretazione di Cristo come novello Adamo, che porta l'umanità a nuova vita, ma si collega anche alla credenza, diffusa a partire dal Medioevo, che la croce fosse stata piantata proprio sopra la tomba del capostipite del genere umano, a significare il riscatto del peccato originale.
Origene (III secolo), riteneva infatti che il Golgota fosse il luogo della sepoltura di Adamo: questo fatto simbolicamente ribadiva il ruolo di Gesù come "nuovo Adamo", fondatore della nuova umanità redenta (cf. 1 Corinzi 15,21-22).
Vi è però anche un’altra interpretazione che appare più realistica: il monte Golgota (dove Cristo fu crocifisso) dall'aramaico Gûlgaltâ significa "luogo del cranio" poiché il monte si presentava nudo e arrotondato.
A Gerusalemme, nella Chiesa del Santo Sepolcro che sorge proprio sul Golgota, si può visitare la cappella di Adamo che è una tra le più antiche della basilica.
Nell’abside si vede la spaccatura della roccia causata, secondo la prima tradizione cristiana, dal terremoto avvenuto al momento della morte di Gesù.
La fenditura avrebbe permesso al sangue di Cristo di raggiungere e redimere Adamo, che si riteneva appunto essere sepolto qui.
La tradizione ha ispirato dunque l’iconografia del crocifisso che pone ai piedi della croce appunto un teschio, un rivolo di sangue.
e spesso una grotticella.
In questo senso la rappresentazione del teschio sotto la croce potrebbe significare anche la discesa agli inferi di Gesù, come riporta il Vangelo apocrifo di Bartolomeo.
Gesù rispose e disse: "Te beato, mio caro Bartolomeo, avendo visto questo mistero; ormai ti annunzierò tutte le cose che mi domanderai. Quando, infatti, io sparii dalla croce, discesi nell'Ade per portare su Adamo e tutti quelli che erano con lui, secondo la supplica dell'arcangelo Michele".