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Slides interattive: La Risurrezione
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Cristo Paolo Veronese, Risurrezione, 1570

Cristo si libra in cielo avvolto da un alone di luce. Il gesto delle braccia aperte riprende la posizione della Croce. Veronese usa questa simbologia anche in quadri del battesimo. I soldati si ritraggono impauriti e impotenti, mentre sullo sfondo è raffigurata la scena successiva alla Risurrezione: le donne si recano al sepolcro e vengono accolte dall’Angelo il quale con il braccio teso indica che Gesù non è più lì ma è risorto e le sta aspettando in Galilea.

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Maestro fiammigo sconosciuto, Risurrezione, 1400 circa

Il Cristo esce dal suo sepolcro di cui gli angeli spostano il coperchio, è benedicente, mostra le sue ferite ancora sanguinanti, porta ancora la corona di spine ed un vessillo crociato, in alto Dio Padre, il Verbo che domina il mondo, dietro un sipario d’oro ed i cartigli col canto del Sanctus, Sanctus, Sanctus…, inno dei serafini , invito rivolto alla Chiesa terrestre ad unirsi ai cori celesti nella lode al Signore.

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Piero Della Francesca, Risurrezione

Mentre quattro soldati romani dormono, Cristo si leva dal sepolcro ridestandosi alla vita. La sua figura è al vertice di un triangolo immaginario, che va dalla base del sarcofago alla sua aureola. Cristo si erge solenne e ieratico, e la sua figura divide in due parti il paesaggio: quello a sinistra, invernale e morente; quello a destra, estivo e rigoglioso. Si tratta di un richiamo ai cicli vitali, presenti già nella cultura pagana e citati da vari artisti precedenti. Un altro tema è quello del sonno e della veglia, con il contrasto tra la parte inferiore e terrena dei soldati e quella superiore della divinità, che sempre vigila.

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Icona orientale

Icona orientale della Risurrezione. Cristo risorto avvolto in un globo di luce azzurra, scende agli inferi, prende per mano Adamo ed Eva e con loro i patriarchi e gli uomini Giusti venuti prima di lui, per portarli con sé in Paradiso. Ai piedi del Cristo Risorto gli inferi (simboleggiati dagli strumenti di morte nella grotta buia) sono aperti e le porte divelte a significare la potenza della Risurrezione che sconfigge il male.

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Icona etiope

Icona etiope della Risurrezione. Cristo Risorto appare alle donne. Si notino i segni dei chiodi nelle mani e nei piedi. In mano il bastone a forma di croce, tenuto in mano a simboleggiare la sconfitta della morte.

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Raffaello Sanzio, Risurrezione di Cristo, 1501

Raffaello ambienta la scena della Risurrezione in un paesaggio più vario e animato rispetto a quello del suo maestro, il Perugino. Lo si vede dalla maggior ricchezza e elaborazione del sarcofago, nelle vesti più curate, nei gesti più vivi, nei colori più corposi, che danno maggiore risalto plastico alle figure.
Anche gli angeli sono più animati di quelli di Perugino, sullo sfondo le tre donne che al mattino presto si recano al sepolcro trovandolo però già vuoto.

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Giovanni Antonio Boltraffio e Marco d'Oggiono, Risurrezione di Cristo con i ss. Leonardo e Lucia, 1491

Marco (Oggiono, 1475 circa - Milano, 1530 circa) eseguì nel 1493-1494, insieme a Giovanni Antonio Boltraffio, la pala Grifi (dal cognome del committente) raffigurante la Risurrezione di Cristo con i ss. Leonardo e Lucia per la nuova cappella di San Leonardo, contigua a S Giovanni sul Muro a Milano. La Risurrezione è il pannello centrale della pala d’altare e si presume che il Da Vinci abbia personalmente approntato lo schema per la composizione. Con ampia certezza le figure sono state dipinte dal Boltraffio.

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Matthias Grünewald, Risurrezione

Il Risorto si staglia su uno sfondo notturno, originando un'esplosione di luce che si irradia dal suo volto, creando un cerchio luminoso rosso-fuoco circoscritto da un bordo verde-azzurro, come a suggerire un arcobaleno, simbolo dell'alleanza tra Dio e uomo. Il cerchio soprannaturale appare poi infiammarsi e dileguarsi in minuscole stelle che trapuntano il cielo vuoto, cupo, nero. Il Cristo è come se avesse perduto la pesantezza, l’opacità, la deformità della Crocifissione. È ora corpo spirituale, esile, luminoso. Leggero si libra nell'aria, come se fosse senza peso. Mostra le ferite del costato, delle mani e dei piedi, a sottolineare che proprio quel Gesù crocifisso, l'uomo dei dolori, è ora risorto. Anche dalle ferite si irradia la luce. Il risorto è colui che manifesta la sua gloria nei segni della Passione.

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Matthias Grünewald, Risurrezione (particolare)

In basso al Cristo risorto i soldati, posti a sorvegliare il sepolcro, sono presentati supini o curvi, imprigionati da pesanti armature, spaventati e travolti dall'esplosione di potenza provocata dall'uscita di Gesù dal sepolcro. La forza terrena e le armi non hanno potuto fermare la potenza della Risurrezione.

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Anastasis, Basilica di San Marco, Venezia

L’Anastasi, in lingua greca Anastasis, è un tema iconografico dell’arte bizantina, rappresentante la discesa di Cristo al Limbo e la risurrezione come riscatto dalla crocifissione. Questo tema è utilizzato ancor oggi nella Chiesa ortodossa.

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Gerard Seghers, Risurrezione di Cristo, XVII secolo

Una Risurrezione “moderna” con i soldati in ricche vesti seicentesche; i loro colori brillanti ricordano delle livree, cappelli con piume svolazzanti, armi finemente lavorate, ricchi signori che osservano la scena e Lui, il Cristo, raffigurato nella sua nudità, coperto di un solo panno, quello che lo avvolgeva morto, lì nel Sepolcro di pietra, che lascia sotto i suoi piedi per raggiungere il Padre nell’alto dei Cieli, circondato da un coro di angeli rappresentati come una corona. Lui benedicente verso tutti gli uomini che l’hanno offeso, frustrato, beffeggiato, torturato ed ucciso.

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Raffaellino del Garbo, Risurrezione, 1510

«La famiglia de’ Capponi vollono che Raffaello facesse la tavola, nella quale a olio fece la Risurrezione di Cristo con alcuni soldati, che quasi come morti sono cascati intorno al sepolcro, molto vivaci e begli, et hanno le più graziose teste che si possa vedere; fra e’ quali in una testa di un giovane fu ritratto Nicola Capponi che è mirabile, parimente una figura alla quale è cascato adosso il coperchio di pietra del sepolcro ha una testa che grida, molto bella e bizzarra».
(Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri)

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Hendrick van den Broeck (1572) su originale di Domenico Ghirlandaio, Risurrezione di Cristo

Abbagliante Risurrezione che raffigura Cristo avvolto da luce accecante: rappresenta la volontà di dare forza all’avvenimento che fino a poco tempo prima veniva raffigurato con le pie donne che si recano al sepolcro dove l’Angelo le avverte dell’avvenuta Risurrezione di Cristo. Il Risorto è avvolto in un panneggio che lascia libera la ferita sul costato, la mano destra tesa per rivelare che l’amore di Dio e la sua fedeltà si estendono nel tempo e nello spazio. La mano sinistra regge il vessillo crociato. I soldati fuggono spaventati (quelli svegli forse rappresentano le anime salvate, mentre quelli addormentati o in fuga le anime dannate), le loro armature sembrano la loro pelle. Dietro sullo sfondo un’altra scena più eterea, di una nuova apparizione, trasmette invece un senso di pace, con le persone inginocchiate in preghiera protese verso la luce.

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Pieter Paul Rubens, Risurrezione di Cristo

Dal sudario e dal letto di morte Cristo si leva trionfante, reggendo il vessillo crociato (di cui si vede solo l'asta), con un angelo che lo scopre e due putti che gli reggono la corona di spine. Vari elementi ricordano significati simbolici, come il fieno sulla pietra, allusione al Cristo come eucaristia. L'azione è dinamicamente in divenire e le presenze angeliche, in movimento, accentuano questo effetto, soprattutto quella di destra che dà l'occasione anche di creare una macchia di colore con la sua veste arancio che accende la cromia e attira l'attenzione dello spettatore.

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Maestro Francke, Risurrezione, 1436

L'artista mostra Cristo con la schiena rivolta allo spettatore. Avvolto in un mantello rosso, è raffigurato mentre solleva una gamba fuori dal sarcofago aperto, appoggiato sul braccio destro che nasconde in parte il volto. Il vessillo sembra servire più come un bastone da passeggio che come un segno di una vittoria sulla morte. Alle spalle sulla pietra tombale si trova il sudario. La tomba è circondata da nove guardie, tutte addormentate o quasi. Un paesaggio roccioso e alcuni alberi delimitano questa risurrezione che avviene in segreto. La risurrezione nel dipinto non ha testimoni coscienti, perché ha luogo nel cuore della notte, come se la vittoria sulla morte non potesse avvenire alla luce del giorno. Non solo Cristo sembra lasciare la tomba in segreto, ma lo fa non con il trionfo o lo sfarzo, ma con umiltà.

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