04. Un uomo di nome Saulo
Indice sezione 1Paolo, il convertito
Conversione sulla via di Damasco
La persecuzione contro i cristiani
Martirio di Santo Stefano, Pietro da Cortona, 1660
Santo Stefano
Primo martire cristiano, e proprio per questo viene celebrato subito dopo la nascita di Gesù.
Di Stefano non si sa molto; sicuramente fu tra i primi convertiti dal giudaismo, al seguito degli Apostoli. Quando fu necessario dare ai Dodici un aiuto per “servire alla mensa”, cioè una presenza attiva in favore dei poveri, troviamo Stefano eletto tra i primi sette diaconi.
Nell’espletare il suo compito, Stefano non si limitava al servizio ad un lavoro materiale, ma era attivo anche nella predicazione, soprattutto fra gli ebrei della diaspora. Nel 33-34 d.C, vedendo il gran numero di conversioni, gli ebrei ellenisti accusarono Stefano di "pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio" e lo portato davanti al Sinedrio. Lì venne interrogato e lui rispose con un lungo discorso. Questo scatenò la folla che, inferocita, trascinò Stefano fuori dal Sinedrio e lo lapidarono. Più che un’esecuzione fu una forma di linciaggio popolare. Gli Atti degli Apostoli riferiscono che alcune persone seppellirono il suo corpo martoriato.
Nell'iconografia è rappresentato con dalmatica (l’abito proprio del diacono) o con il camice e la stola indossata di traverso. Viene raffigurato con le pietre con cui venne lapidato, la palma del martirio e il libro. In epoca medievale ha invece la tonsura (una particolare rasatura dei cappelli che distingueva i chierici dai laici).